LETTERA
          Nel linguaggio comune si definisce lettera una comunicazione 
            scritta inviata a persone, società od enti.
            Nel linguaggio postale ufficialmente è così definita: 
            "Art. 80 - Per lettera s'intende qualsiasi comunicazione 
            scritta chiusa od aperta, di uno o più fogli, munita d'indirizzo, 
            che costituisca una corrispondenza attuale fra due o più persone", 
            si stabilì perciò che fosse una comunicazione attuale 
            di interesse specifico del destinatario, che fosse stata scritta appositamente 
            per lui e che godesse del segreto epistolare; infatti esulavano da 
            questa definizione tutta una serie di comunicazioni scritte aventi 
            altre definizioni come: le stampe, le circolari, i manoscritti, i 
            giornali, ecc.. 
           Il regolamento proseguiva: 
            "Art. 81- Le lettere ordinarie non debbono contenere denaro, 
            carte od altri oggetti di valore, altrimenti sono assogettate al trattamento 
            della raccomandazione d'ufficio di cui all'art. 168. Possono essere 
            chiuse in busta di qualunque forma e colore od essere piegate o suggellate 
            altrimenti, od essere spedite anche aperte. E' ammesso l'uso di buste 
            sulle quali siano  stampati annunzi commerciali, o rechino 
            indicazioni estranee all'indirizzo. ....." 
          Il paradosso della raccomandazione d'ufficio (al doppio 
            del normale) è che era applicato solo per l'interno giacchè 
            quelle per l'estero erano raccomandate con questa motivazione: 
            "... per semplice cautela, gratuitamente cioè senza 
            veruna sovratassa, non essendo consentito dagli accordi internazionali...."
          Per varie ragioni di carattere economico e sociale si 
            ritenne di dare delle agevolazioni ad altre categorie di utenti creando 
            oggetti postali che avevano altre caratteristiche, perciò le 
            cose si complicarono ulteriormente con la creazione di altri oggetti 
            postali come : le fatture commerciali, gli estratti conto, le partecipazioni 
            e i biglietti da visita, i campioni senza valore ecc.
            
            Tutte queste categorie di oggetti postali avevano una tariffa inferiore 
            alla lettera e per poter godere della riduzione avevano dovuto 
            rinunciare alla segretezza ed essere spediti aperti per l'ispezione 
            postale; infatti sulle corrispondenze a tariffa ridotta, specie sulle 
            stampe, si trovavano talvolta i bolli lineari manuali "VERIFICATO" 
            che ne testimoniavano il controllo, solitamente applicato statisticamente, 
            anche se i controllori (in seguito diventati verificatori) avrebbero 
            dovuto controllarle tutte.
          In antico la lettera era formata da un foglio scritto 
            ripiegato (la lettera vera e propria) che poteva essere spedito tal 
            quale oppure dopo averlo inserito in un secondo foglio ripiegato denominato 
            "sovraccoperta"; questo secondo metodo era meno usato perchè 
            la tassazione era basata sul numero dei fogli e in funzione della 
            distanza, per tale motivo anche le buste (considerate anch'esse un 
            foglio) ebbero scarsa diffusione iniziale; per preservare il segreto 
            epistolare tutte le lettere venivano sigillate a caldo con ceralacca 
            o con ostie di gomma arabica (i primi adesivi a fusione)
            . 
            Quando si modernizzò il sistema postale verso la metà 
            dell'800 (coincidente con l'invenzione del francobollo) e si cominciò 
            a far pagare la tassa in base al peso, applicando una tariffa uniforme 
            sul territorio nazionale, si diffusero le buste più eleganti 
            e pratiche e la carta da lettera diventò più leggera 
            mantenendo il peso sotto i 15 grammi.
            Le buste erano state inventate nel Settecento ripiegando gli angoli 
            di un foglio e sigillando i lembi in un punto centrale; poi l'industria 
            migliorò il sistema incollandone i tre lati e lasciando il 
            terzo preincollato da inumidire per la chiusura.
            Naturalmente la sigillatura della busta con colla si prestava a manomissioni; 
            spesso perciò veniva anch'essa sigillata usando ceralacca 
            od ostie di gomma arabica poste nella parte centrale del retro, 
            con impressi sigilli e segni personalizzati per far riconoscere immediatamente 
            al destinatario il mittente. La versione moderna di detti sigilli 
            sono stati i "chiudilettera".
            
          
          BUSTA
          Nel tempo la busta (che per la massima parte è 
            oggetto delle collezioni di storia postale) ha subìto innumerevoli 
            modificazioni: è stata stampata all'interno o foderata di carta 
            scura per rendere maggiomente difficile la lettura in trasparenza 
            degli scritti. Spesso è diventata veicolo pubblicitario sia 
            al'esterno con immagini commerciali, religiose o semplicemente decorative, 
            oppure qualche volta stampate anche internamente (vedi a lato la busta 
            dell' Istituto Delle Opere Pie Di San Paolo in Torino, vecchio 
            nome della banca SAN PAOLO di Torino) con un filo sporgente, che serviva 
            per l'apertura: tirandolo si strappava l'involucro su tre lati e la 
            busta si apriva come un libro, liberando il foglio della lettera e 
            scoprendo all'interno la pubblicità (e con ciò si evitava 
            l'inserimento di un foglio e il pagamento di una tariffa superiore).
           Anche le dimensioni delle buste usate furono diversificate; 
            si ebbero le piccole buste per i biglietti da visita e le grandi buste 
            contenenti atti legali di notevole peso. 
            Il colore è stato anch'esso importante, tradizionalmente le 
            buste arancioni appartenevano alle comunicazione di enti, notai, avvocati 
            ed in genere alle categorie ufficiali, le verdi erano obbligatorie 
            per la citazioni di giustizia e le notificazioni dell'erario. 
            
            Per risparmio di tempo e per praticità, si usarono buste commerciali 
            con finestre trasparenti (non si doveva riscrivere l'indirizzo) dove 
            era mostrato l'indirizzo riportato direttamente sulle lettere (anche 
            al fine di evitare confusioni tra la lettera interna e la busta indirizzata).
            Le Poste Italiane a differenza di alcuni stati esteri non emisero 
            mai delle Buste di Stato per uso civile, solo durante il conflitto 
            del "15 - "18 fu emessa una busta a tariffa ridotta emessa 
            dal Regio Esercito ad uso dei civili che scrivevano ai militari in 
            armi.
            Lo scopo era abituare i mittenti a indirizzare in maniera corretta 
            e ordinata i loro invii. 
            La tariffa ridotta di questa busta con francobollo impresso di Cent. 
            10 era solamente per lettere spedite in posta ordinaria. Se spedite 
            in raccomandata o assicurata l'affrancatura della busta doveva essere 
            integrata alla normale tariffa interno.
           BIGLIETTI
          Anche le aziende private emisero Buste e Biglietti postali 
            (un tipo definito CARTA MILITARE BREVETTATA 
            assomiglia molto e anticipa i biglietti in franchigia della seconda 
            guerra mondiale), formati da un foglio sagomato come un telegramma, 
            ripiegato e chiudibile con un lembo preincollato.
           Le Regie Poste emisero invece i Biglietti Postali 
            con impronta di valore con la stessa tariffa delle lettere (fornendo 
            gratis il supporto cartaceo all'utente, potevano però evitare 
            un maggior lavoro del personale nel controllo del peso delle corrispondenze), 
            i biglietti erano formati da un solo foglio di cartoncino ripiegato 
            e gommato, muniti di perforazione per l'apertura, al cui interno 
            era concesso aggiungere altri fogli fino al peso di grammi 15.
          
            Fra le due guerre una azienda privata brevettò un tipo di biglietto 
            postale definito "Lettera Illustrata": era in sostanza un 
            biglietto postale di un solo foglio stampato che una volta chiuso 
            portava illustrazioni al retro e sulla metà sinistra del fronte.
            
          
             
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              | La "Lettera Illustrata" 
                  era un oggetto brevettato in concorrenza con i biglietti postali di stato; era caratterizzata dall' avere un lembo in 
                  più rispetto alla versione ufficiale raddoppiando la 
                  superficie di scrittura. Delle due versioni, a sinistra quella 
                  del 1933, con il lembo interno ripiegato e non visibile, e a 
                  destra la versione del 1943 con la parte indirizzo ripiegata 
                  e non visibile. Era una via di mezzo fra la
 cartolina postale e la lettera.
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            Dopo il secondo conflitto nel 1946 i Biglietti Postali subirono 
            un aumento rispetto alla tariffa lettere avendo applicato un sovrapprezzo 
            per il costo del supporto cartaceo del biglietto.
            Nel 1955 le Poste mutarono modello del Biglietto Postale, ne emisero 
            un tipo che ricalcava nell'insieme il Biglietto Postale in 
            franchigia ad uso dei militari distribuito durante la seconda guerra 
            mondiale (questi biglietti in franchigia furono emessi per penuria 
            di carta lettere al fronte e per diminuire il peso del trasporto della 
            posta inviata in Patria, anche se complicavano il lavoro della censura 
            militare).