STORIA POSTALE - RICERCA PACCO SMARRITO

 

Mentre per i reclami generici era sufficiente inviare una lettera in posta ordinaria o raccomandata (vedi reclami) inserita in busta chiusa; per la ricerca di corrispondenza o di pacchi non giunti a destino era necessario utilizzare uno dei molti moduli in dotazione e pagare con francobolli il servizio di ricerca.

Nel caso che un pacco non fosse giunto a destinazione nel "Regno", nelle colonie italiane o a S. Marino era necessario inoltrare un reclamo con Mod. N° 266 presentatto all'uffici di partenza del pacco. Sul modulo venivano riportati gli estremi della spedizione, il tipo di chiusura e la natura dei sigilli. Era richiesta anche una copia dell'etichetta di spedizione utilizzata per favorire la ricerca nei depositi. Al documento che comprendeva ben quattro facciate da riempirsi a cura degli uffici implicati, veniva fatto fare lo stesso itinerario del pacco ed ogni ufficio del tragitto era tenuto, consultando i registri di carico e scarico dei movimenti, a trascrivere sul modulo la storia relativa del pacco smarrito. Terminato l'iter il modulo ritornava all'ufficio mittente che trasmetteva alla Direzione provinciale l'esito della ricerca. Una commissione valutava poi eventuali responsabilità e l'eventuale rimborso al mittente.

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pacco smarrito a Tripoli
1942 - In piena guerra (6 Ottobre 1941) la società speditrice inviò a Tripoli degli anelli in alluminio per vele. Come riporta un foglietto incollato sul fronte utilizzò per la traversata marina il piroscafo "Rino Corrado" Il 11:Febbraio 1942 inoltrò reclamo per il pacco non giunto a destinazione. Pagò per la ricerca la somma di Cent. 40 applicado due francobolli da 20 cent imperiali nell'ufficio di via Stelvio a Milano.