STORIA DEL SERVIZIO POSTALE NELL' 8 SETTEMBRE 1943

L' 8 Settembre 1943, alle ore 19,45 dalla radio italiana il capo del governo maresciallo Badoglio comunicò all’Italia intera che come capo del governo aveva chiesto l'armistizio al generale comandante in capo delle forze alleate Gen. Eisenhower e che la richiesta era stata accolta: era la fine delle ostilità verso gli Alleati.
Per la verità l'annuncio era già stato dato da radio Algeri alle 18,30 dalla sede del quartiere generale alleato, Eisenhower diramando l’annuncio ufficiale aveva obbligato il recalcitrante Badoglio ad annunciarlo anche in Italia; Badoglio chiudeva il proclama con una frase oscura: invitava i nostri uomini a rispondere agli attacchi da qualunque parte venissero.

Nella stessa notte Vittorio Emanuele III°, con il comando supremo militare e i maggiorenti politici, fuggì a Pescara lontano dalle truppe tedesche (prima di imbarcarsi per Brindisi il giorno dopo), abbandonando Roma ai militari tedeschi (con cui c'erano state trattative per chiudere un occhio durante la fuga). Il comando supremo italiano "si dimenticò" a sua volta di ufficiali e soldati.

Per l’esercito italiano fu una tragedia; oltre un milione di soldati furono abbandonati a se stessi senza direttive e comando (circa 1.100.000 uomini).
Il nostro esercito era estremamente debole e scarsamente dotato di mezzi corazzati; se a questo si aggiungono l'assoluta mancanza di direttive da parte sia dei responsabili del governo (Badoglio), sia di quelle militari (generali Ambrosio e Roatta), si comprende perchè si trasformò in tragedia la prevedibile resa dei conti con i tedeschi. Le zone di confine con l'Austria furono occupate immediatamente (allora l'Austria faceva parte del 3° Reich ) e in pochi giorni anche il resto del Nord fu occupato dai militari tedeschi di stanza in Italia o entrati con piani preordinati dal Brennero e dalla Francia. Fu un crollo totale del nostro esercito non solo sul suolo italiano ma anche fuori dei confini metropolitani: così in Dalmazia, Croazia, Francia, Slovenia, Montenegro, Albania, Grecia e nell’Egeo. Questa massa di uomini di fatto venne accerchiata da oltre 400.000 soldati tedeschi inquadrati in unità perfettamente organizzate, dotate di mezzi corazzati efficienti e potenti.
I prigionieri furono più di mezzo milione, di cui quasi 35.000 ufficiali; ingenti le armi e il materiale catturato dai tedeschi. Gli aerei militari italiani riuscirono a decollare, quasi tutti per raggiungere i territori non controllati dai tedeschi, se ne salvarono circa duecento. Le squadre navali si rifugiarono presso i porti dei nuovi alleati subendo dei continui attacchi aerei tedeschi con notevoli perdite, le navi trovarono riparo a Malta e sulle coste africane.

Nonostante gli eventi immediatamente dopo l'8 Settembre in Italia i treni del nord circolarono liberamente, per quello che consentiva la rete ferroviaria continuamente bombardata. Ci furono in verità intoppi e ritardi ferroviari nel Veneto e su altre linee del nord, perchè velocemente i tedeschi avevano approntato treni per il trasporto dei mezzi corazzati in Italia e messo in atto massicce operazioni militari per la cattura ed il trasporto in Germania dei militari catturati, ma il consesso civile del paese nel complesso non se ne accorse; il centro di molte città era deserto e tranquillo, le poste e le banche funzionarono regolarmente, solo i telefoni qualche volta non funzionarono. Le difficoltà delle persone erano le solite: riuscire a trovare frutta e verdura; il cibo era scarso e tesserato.

In alcune città industriali invece si ebbero manifestazioni, nelle periferie sedi di grandi fabbriche si ebbero agitazioni, in pochi si recarono al posto di lavoro, le fabbriche erano ferme, la gente si abbracciava e rideva, le parole Armistizio! la guerra è finita! risuonavano in ogni dove; masse di soldati sfuggiti ai tedeschi, senza stellette, senza fregi, disarmati, con vestiti borghesi a coprire la divisa militare s'incamminavano isolatamente verso casa (si stima siano stati circa 500.000). Le radio tedesche seguitavano a lanciare appelli del nuovo governo nazionale fascista, anche Radio Londra diede notizia della costituzione in Germania di un Governo Nazionale Fascista (la futura R.S.I.). I tedeschi facevano prigionieri gli ufficiali e i soldati, a cui toglievano le armi , le munizioni e l'equipaggiamento e li costrigevano nelle caserme per poi trasferirli subito in Germania

Il traffico postale al nord non ebbe problemi maggiori di quanto avesse avuto dall'inizio del conflitto, le corrispondenze dei civili erano vergate per la maggior parte con linguaggio pacato anche se guardingo (per la censura), era evidente che circolava una certa inquietudine.
I tempi di consegna furono nella norma, anche se in alcune zone si ebbero evidenti difficoltà dovute ai bombardamenti alleati con le inevitabili ripercussioni sulle linee ferroviarie.
Altra cosa sono le notizie che si leggono sulle corrispondenze dei soldati presi prigionieri (dai "nuovi nemici") che viaggiarono nel canale civile, queste ci informano delle disavventure o meglio delle tragedie che colpirono i nostri soldati catturati e portati in Germania.
Sulle grandi direttrici ferroviarie che da tutta Italia passavano da Bolzano per l'Austria (allora annessa alla Germania) con direzione campi di concentramento, in tutte le stazioni o in tutte le fermate, mani e orecchie pietose raccoglievano i biglietti gettati dai treni, od annotavano indirizzi passati a voce dai prigionieri, nella speranza che qualche sconosciuto raccogliesse il messaggio e si facesse carico di trasmetterlo alle famiglie.
Lungo il percorso dei militari catturati e trasportati dal treno con le porte dei vagoni bloccate, si ebbe una catena di solidarietà che per molti fu provvidenziale; era la Croce Rossa che solitamente raccoglieva queste notizie ed avvisava la famiglia, ma non mancarono dei privati cittadini (quasi sempre donne) che forse pensando ai loro uomini lontani si facevano carico di inviare per posta il loro messaggio.

Spiegazioni delle missive riprodotte nella colonna di destra

foto 1) - Busta con lettera partita da Robbio Lomellina (PV) per Torino il 7 Settembre "43 arriva a Torino l'8 a mezzogiorno; tratta notizie personali.

foto 2) - Busta con lettera di risposta alla precedente; parte da Torino l'11 alle ore 18 ed arriva a destinazione a Robbio Lomellina (PV) il 14 Settembre (tempi normali direi) Il testo riferisce della situazione torinese ....Torino è abbastanza tranquilla, almeno in centro, e per quanto ho potuto constatare anche in certe parti della periferia. Non so adesso cosa succederà: certo per ora non ti conviene muoverti..... .....ho fatto ora una scappata a casa e ti assicuro che è impressionante traversare le nostre vie quasi completamente deserte. .......

foto 3) - Busta (vuota) espresso da Acceglio (Cuneo) parte il 6 Settembre, transita per Cuneo Espressi il 7 e arriva il 9 Settembre a Zinasco Nuovo (PV).

foto 4) - Biglietto postale (censurato) parte da San Remo il 15 Settembre ore 20 in risposta a due lettere scritte nei giorni successivi all'8 Settembre da Milano e da Carate Brianza a San Remo; il mittente risponde da San Remo affermando che ...... qui tutto è tranquillo e la situazione è quella degli altri posti. Non so nemmeno io se consigliarvi di venire giù. Il Viaggio è normale da Milano via Genova, mentre Via Torino è per ora non possibile. L'unica incognita è il ritorno in caso di complicazioni, io vi consiglierei questa percorrenza (via Genova) perchè più sicura..... Arriva a Carate Brianza il 19 Settembre.

foto 5) - Cartolina postale scritta il 13 Settembre a Correggio (Reggio Emilia) dopo un precipitoso ritorno a casa dal Cadore e spedita il giorno dopo a Salò (BS) nel testo .......Non so se questa mia ti giungerà, ma ti scrivo lo stesso per rassicurarti sul nostro conto. Dopo un avventurosissimo viaggio durato tre giorni e due notti, finalmente ieri mattina siamo arrivati quì sani e salvi un poco pesti e doloranti per avere viaggiato malissimo anche in carro bestiame [ ferroviario ndr] e da Auronzo a Calalzo con un carro a cavalli e 2 notti in bianco di cui una passata su una panchina della stazione con centinaia di zanzare .....per mangiare abbiamo fatto alla alla meglio ma quando si è in 24 in uno scompartimento di 2° classe come si poteva pensare allo stomaco? ......quanta umanità dolorante, quanta tristezza..... voialtri siete partiti in tempo?.........

foto 6) - Cartolina del 13 Ottobre "43 di "una sorella" della Croce Rossa indirizza ai Piani di Villamaria (Imperia) alla moglie avvisando che: ....Il vostro il caro passato ieri sera da Mantova diretto a ignota destinazione sta bene manda cari affettuosi saluti e prega di stare tranquilli. Una sorella....

foto 7) - Cartolina illustrata con scritta sotto il francobollo spedita da Bolzano. Il mittente scrive la data ma probabilmente non conosce dove si trova perchè traccia delle righe ondulate al posto della località, il timbro di partenza è poco inciso ma si intravedono delle lettere che fanno pensare a Bolzano. Il testo: Tanti saluti del vostro figlio Giacomo Io mi trovo Pri... è interrotto e cancellato, sulla parola Pri poi continua ....arrivederci presto mà ciao.
Il francobollo è asportato e sotto si legge: mi trovo nelle mani dei tedeschi

foto 8) - Cartolina postale di un privato (una donna) che da Mattarello (stazioncina in provincia di Trento) invia uno scritto con indirizzo esatto ma cognome errato, corretto dal portalettere (secondo le norme postali in inchiostro rosso) visto l'importanza della missiva. Nel testo: Passando di qui su tradotta alcuni giorni fa il vostro famigliare m'incaricò di mandarvi tanti saluti. Lui stava bene, viaggiava verso il nord assieme ai compagni. pregate per lui che tornerà presto. In Germania sarà........

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Busta con lettera dell' 8 Settembre 1943
foto 1) -Busta con lettera partita da Robbio Lomellina (PV) per Torino il 7 Settembre 1943, arriva a Torino l'8 a mezzogiorno. (Vedi sotto parte del testo)
 
Busta con lettera di risposta dell' 8 Settembre 1943
foto 2) -Busta con lettera di risposta alla precedente; parte da Torino l'11 alle ore 18 ed arriva a destinazione a Robbio Lomellina (PV) il 14 Settembre. (Vedi sotto parte del testo)
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Busta espresso  8 settembre 1943
foto 3) - Busta (vuota) espresso da Acceglio (Cuneo) parte il 6 Settembre, transita per Cuneo espressi il 7 e arriva il 9 Settembre.
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Biglietto postale  8 settembre 1943
foto4)- Biglietto postale (censurato) parte da San Remo il 15 Settembre ore 20 in risposta a due lettere scritte nei giorni successivi all' 8 Settembre da Milano.
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Cartolina postale 8 settembre 1943
foto 5) -Cartolina postale scritta il 13 Settembre a Correggio (Reggio Emilia) dopo un precipitoso ritorno a casa dal Cadore e spedita il giorno dopo a Salò (BS). (Vedi sotto parte del testo)
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Cartolina Croce Rossa 8 settembre 1943
foto 6) - Cartolina di "una sorella" che avvisa la moglie che il congiunto è passato da Mantova per
"ignota destinazione".
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Cartolina illustrata con denuncia  di cattura
foto 7) -Cartolina illustrata con scritta sotto il francobollo spedita da Bolzano. Il francobollo è asportato e sotto si legge: mi trovo nelle mani dei tedeschi.
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Cartolina postale con segnalazione privata di cattura
foto 8) - Cartolina postale che da Mattarello (stazioncina in provincia di Trento) è inviata alla moglie ....è passato un vostro congiunto ....