STORIA DELLA PROPAGANDA POSTALE

 

Il messaggio pubblicitario commerciale di fine Ottocento è sicuramente stato il padre e la madre della propaganda, prima militare poi politica veicolata dalla posta.
Oggetti postali, moduli, stampati, cartoline, timbri, francobolli hanno trasmesso un messaggio finalizzato ad influenzare il comportamento dell'utente postale o del destinatario, civile o militare che fosse; infatti attraverso il canale postale, che agli albori del Novecento era il più potente mezzo di informazione capillare nella società, vennero veicolati messaggi con una capacità di penetrazione fino ad allora sconosciuta. Anche la prima serie di francobolli dell'Italia Unita fu approntata per mandare a tutti gli italiani un messaggio di unità e per mostrare a tutti i sudditi il volto del nuovo sovrano Re Vittorio Emanuele II°, poi, quando cessò di vivere, sui francobolli si impresse l'effigie del nuovo Re per dare un volto alla nuova Maestà.

Se la pubblicità commerciale ha preceduto la propaganda politica nella società, quest'ultima ha sicuramente anticipato quella commerciale sugli oggetti postali ufficiali e sui valori bollati (francobolli, cartoline e biglietti postali) che essendo carte valori richiedevano spesso decreti governativi od addirittura leggi; infatti la capacità persuasiva e di penetrazione politica della propaganda fatta attraverso la posta venne recepita lentamente ed utilizzata solo in occasioni particolari
Si cominciò prima della Grande guerra ad esaltare con emissioni private i fasti delle armate italiane nelle prime guerre di conquista, poi durante la Grande guerra ad applicare manualmente sulle cartoline in franchigia militare timbri con frasi contro il nemico, in seguito le cartoline postali in franchigia vennero illustrate con immagini che irridevano il nemico o ne mostravano la crudeltà.

Cartolina di distribuzione tardiva che incita al combattimento
Cartolina offerta dalla "Casa del soldato" 1916

Anche i privati a volte si sono cimentati in questa forma di aggressività latente verso il nemico nazionale (specialmente i combattenti). Non essendo legata a normative particolari ciò che non si poteva fare con i francobolli o con le cartoline, si fece con le etichette erinnofile

Dopo le note vicende che portarono il fascismo al potere , il Duce capì che l'apparato costruito per il consenso (le camicie nere) non era sufficiente, la necessità di avere in parlamento una forza politica che appoggiasse i suoi disegni, lo decise ad indire le elezioni che gli avrebbero dato una base elettorale in parlamento.

Francobolli di propaganda fascista nell'anniversario dell'andata al potere

 

E' in questo frangente che si introdussero (fra le altre) tutta una serie di iniziative postali di propaganda politica usando la normativa per la pubblicità postale. Fece stampare cartoline postali ed introdurre gli annulli pubblicitari a targhetta con pubblicità e, sarà un caso, ma in questo periodo a cavallo del 6 Aprile 1924 (data delle elezioni) entrò in vigore anche una tassazione ridotta delle cartoline postali illustrate. Più avanti, dopo avere ottenuto in parlamento la maggioranza con il 64% dei consensi, con il pretesto del prestito del Littorio segnalò alla nazione che il fascio illuminava l'Italia come un faro nelle tenebre.

In seguito riuscì anche con un decreto firmato dal Re a far emettere una serie di francobolli inneggianti al fascismo (decennale della marcia su Roma) ed una serie per finanziare le camicie nere, diventate nel frattempo Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (inquadrata nell'esercito). Negli anni seguenti furono emessi numerosi francobolli e cartoline postali con intendimenti propagandistici inneggianti all'impero ed al fascismo (spesso con sovrapprezzo per finanziare gli organi di partito).

Valori del decennale della marcia su Roma

 

Durante le Seconda guerra mondiale vennero approntate cartoline postali con il motto "Vinceremo" e numerose cartoline in franchigia militare con scritte, motti e immagini propagandistiche; anche i vari reparti militari e lo stesso Ministero della Guerra fecero stampare cartoline di propaganda da affrancare, distribuite in soprannumero. Le emissioni dei francobolli con finalità decisamente propagandistiche iniziarono nel 1941 con la serie "fratellanza d'armi italo-germanica"

1941 "fratellanza d'armi italo-germanica" celebrata con l'emissione di una serie di sei valori con i ritratti di Mussolini e di Hitler, diede l'occasione ai servizi inglesi di dileggiare il ruolo dell'Italia con il francobollo falso da 25 Cent. con Hitler minaccioso e la frase "due popoli e un Fuhrer"

e nel "42 continuarono con la serie di francobolli tipo "imperiale" con vignetta che esaltavano le forze armate italiane in guerra, su tutti i valori era ripetuta la parola vittoria.


Non si mancò di approfittare sia degli annulli meccanici che dei timbri per imprimere motti che esaltavano la guerra, l'alleato tedesco ed il regime fascista e il solito "VINCERE" su tutti gli oggetti possibili.

Cartolina Milizia contraerea
Cartolina con Propaganda di guerra   italo - germanica
Pubblicità sulle cartolinein franchigia del "40-45

Alla caduta del fascismo e alla costituzione della Repubblica Sociale Italiana, si ebbe l'emissione della serie ordinaria dei cosidetti "monumenti distrutti" con alcuni valori inneggianti la guerra e il fascio repubblicano.

I due valori che propagandavano la continuità fascista e la chiamata a raccolta "all'armi"


Nel 1944-45 quando la R.S.I. era allo stremo, i fedelissimi si rincuoravano a vicenda con dei messaggi aggiuntivi applicati con timbri od etichette a tutte le corrispondenze ufficiali.
Anche le tessere del dopolavoro della R.S.I. (che erano intestate al P.F.R.) inneggiavano alla solidarietà con il camerata tedesco.

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Timbri propaganda
Timbri propaganda Egli combatte e tu?
Timbri propaganda Quando un popolo si desta
Timbri propaganda Taci ogni notizia  giova al nemico
Cliccare per ingrandire
Cartolina dalla Libia 1911
1911 Dalla Libia, nel testo: "..dalle trincee di Tripoli..."
(campagna legata alla guerra italo-turca)
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Cartolina da Rodi 1912
A salvaguardia del trattato di pace che impone l'evacuazione dei territori africani, l'Italia occupa Rodi
4-5 Maggio 1912
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Cartolina postale in franchigia ultimo tipo imbandierato
Dopo Caporetto per rincuorare i combattenti, si sottolineò con le cartoline in franchigia che l'Italia non era sola ma aveva molti alleati (di cui si mostrano le bandiere)
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Cartolina postale in franchigia  tipo imbandierato reggimentale 1918
Cartolina reggimentale che ricorda date importanti delle battaglie combattute dal
5° Reggimento fanteria
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Cartolina postale in franchigia  con disegno del mittente 1918
Verso di cartolina in franchigia con disegno eseguito dal militare che lancia "la sfida" al nemico con uno strano grido: "MUC"
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Cartolina postale con propaganda 1924
In preparazione delle votazioni del 6 Aprile 1924 il partito Fascista si affidò anche alla pubblicità sulle cartoline postali per far penetrare il suo messaggio nella società
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Cartolina illustrata  con propaganda  nel bollo meccanico Votate 1924
Inoltre ricorse alla pubblicità degli annulli meccanici a targhetta
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Busta con francobollo  anniversario della Marcia su Roma
Corrispondenza affrancata con il valore da 50 Cent. per l'anniversario della marcia su Roma
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Busta con annullo della Fratellanza d'armi
Il patto d'acciaio e la visita del Fuhrer in Italia vennero pubblicizzati con ogni mezzo.
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Busta raccomandata affrancata  con valori  della Fratellanza d'armi
Busta con due valori della serie "Fratellanza d'armi italo-germanica"
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Cartolina con Propaganda di Guerra
Propaganda di guerra Cartolina con convenevoli, 26 Maggio 1942 ammessa solo come cartolina postale da 30 cent.
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Busta con Propaganda di Guerra
Propaganda di guerra
vignetta con propaganda per la marina col motto "la disciplina è arma di vittoria"
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Cartolina con Propaganda di guerra  Vinceremo
La cartolina postale con il motto "VINCEREMO" è stata emessa il 2 Agosto 1942.
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Cartolina con Propaganda di guerra  Vincere!
Il motto "VINCERE" cominciò ad essere impresso a timbro ed a stampa su tutte le corrispondenze governative dal 1941.
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Erinnofilo: E tu cosa fai?
Vignetta chiudilettera della R.S.I. con propaganda
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