STORIA POSTALE - U.P.U. UNIONE POSTALE UNIVERSALE

In pieno Ottocento si verificò un notevole sviluppo dei traffici commerciali dopo la parentesi delle guerre napoleoniche; crebbe per questo il benessere e si ebbe un naturale intensificarsi dei contatti epistolari e movimento di valute, con notevole scambio di corrispondenza fra le nazioni
Si fece pressante perciò la necessità di uniformare le normative postali.
I contatti e gli accordi bilaterali o plurilaterali già esistenti ma insufficienti, sfociarono nella proposta statunitense di uniformare il sistema postale.
La convocazione americana diede luogo nel 1874 alla nascita a Berna dell'Unione Generale delle Poste che ebbe l'adesione iniziale di 21 Paesi compresa l'Italia al fine di ottenere l'uniformità delle organizzazioni postali, delle unitā di peso e delle tariffe postali di tutti i paesi aderenti (contestualmente venne riconosciuta in tutti i paesi dell'Unione anche l'inviolabilitā della corrispondenza).

I paesi aderenti erano stati invogliati a tale passo avendo constatato i buoni risultati ottenuti nei paesi che avevano fatto proprio il principio che il territorio nazionale era un territorio postale unico a cui applicare una tariffa uniforme.

In base al medesimo presupposto anche le nazioni aderenti applicarono lo stesso principio e considerarono i loro territori un solo distretto postale con tariffe, pesi e regolamenti uniformi in tutti i paesi membri, accettando come franca la corrispondanza proveniente dall'estero (in cambio della reciprocità) e affrancata con francobolli esteri (provenienti già annullati).
In quelle riunioni preparatorie venne anche sancita l'inviolabilitā della corrispondenza circolante di qualunque provenienza.

Poco tempo dopo (1876) anche la Francia aderì, ed insieme ad altri paesi venne tenuto un congresso a Parigi nel 1878 dove l' U.G.P. cambiò nome diventando Unione Postale Universale U.P.U..

L'U.P.U. fu l'organismo creato per uniformare i regolamenti, i metodi di trasporto e i moduli postali delle amministrazioni postali di tutto il mondo, comprese le tariffe postali e le unitā di peso. Dopo molti incontri e molti rimandi fu suggerito (poi successivamente divenne obbligo) il rispetto dei colori dei francobolli usati nella corrispondenza internazionale per i tre oggetti postali più frequenti: per le stampe si optò per il colore verde, per le cartoline con corrispondenza il rosso, per la lettera semplice di posta ordinaria fu scelto l'azzurro. La normativa U.P.U. prescriveva anche che i francobolli dovessero riportare l'indicazione della nazionalitā e il valore espresso in numeri arabi; le scritte dovevano essere redatte in lingue latine ufficiali approvate dall'Unione. I paesi emittenti avevano l'obbligo di mandare alla sede dell'U.P.U. a Ginevra venti pezzi per ogni singolo francobollo emesso, per far conoscere agli addetti al traffico internazionale i nuovi valori per ufficializzarli e portarli alla conoscenza di tutti i paesi aderenti.

Francobolli Umberto  serie  vecchia
Umberto I° serie norme U.P.U.
Francobolli Umberto  serie  vecchia
Umberto I° serie norme U.P.U.
I valori a sinistra sono senza cifre, appartengono alla prima serie Umberto I°, modificata successivamente secondo normativa U.P.U. introducendo anche le cifre.

Dal 1863 fu imposto a tutti gli aderenti l'uso obbligatorio del sistema metrico decimale o C.G.S. negli scambi postali di tutto il mondo e come lingua ufficiale fu scelto il francese.

In Italia benchè il Regno di Sardegna avesse stabilito fin dal 1850 "nei vecchi territori" l'obbligatorietà del sistema metrico decimale (anche per il servizio postale), non riuscì a vincere le resistenze al cambiamento, nè prima dell'Unità nè dopo l'unificazione nel resto dell' Italia. Perciò nel 1863 erano ancora diffusamente in uso i pesi e le misure tradizionali del passato, che i piemontesi per non urtarsi con la popolazione avevano tollerato. Il Regno d'Italia con l'introduzione del servizio pacchi in ambito internazionale si dovette adeguare almeno nel settore postale.


Successivamente si constatò che non sempre il presupposto (la reciprocità) su cui si basava l'unione era coerente (in un paese tanta posta arriva, tanta ne parte); per esempio la Colombia chiese dei contributi in danaro, perchè nei suoi territori consegnare una lettera era molto più dispendioso (per la natura stessa dei suoli e per la mancanza di strutture di comunicazione) che non nelle nazioni civilizzate con strade e ferrovie diffuse.

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1868  busta ante normativa U.P.U.
1868 - Parte da Genova una lettera per Londra prima dell'Unione Generale delle Poste, esistendo accordi sia con i paesi attraversati (via France) che col paese di arrivo; perciò è specificato P.D. sul fronte (porto a destino). All'arrivo le poste inglesi come da accordi hanno reso noto al portalettere che nulla era da chiedere con un bollo rosso PAID.
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Stampe estero norme U.P.U.
1907 - Stampa per l'estero affrancata con francobollo verde da 5 Cent. Notare che la fascia riporta la dicitura "conto corrente con la posta" , in quanto secondo la normativa italiana la dicitura era obbligatoria per le stampe periodiche. L'agevolazione di non affrancare non era valida per l'estero perciò affrancata come da norme U.P.U. con francobollo verde.
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Cartoline colore francobolli per l'estero
Francobolli che rispettano il colore consigliato dall'U.P.U. per la cartolina con corrispondenza per l'estero.
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Buste colore francobolli per l'estero
Francobolli azzurri che affrancano lettere per l'estero, è rispettato il colore consigliato anche nelle serie commemorative (il terzo dall'alto.
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