STORIA POSTALE - LE "VIE DI MARE"

Corrispondenza per "via di mare": nel periodo precedente la proclamazione del Regno d'Italia questa frase era spesso riportata sul frontespizio delle buste spedite fra località costiere della penisola (o delle sue isole del Mediterraneo) o delle città con porto ad esse collegate con i trasporti terrestri locali.
Anche all'indomani dell'Unità, nel tentativo di uniformare e incrementare i collegamenti postali fra Nord e Sud, in un paese prevalentemente montuoso con collegamenti difficili per lo sviluppo stradale e ferroviario insufficiente, si attuò una politica volta ad incrementare i traffici marittimi nel Mediterraneo, col proposito dichiarato di agevolare anche il trasporto dei passeggeri e delle corrispondenze, per assicurare un sollecito e regolare servizio postale tra le "vecchie province e le nuove" cioè tra Nord-ovest e il Centro-sud dell'Italia.

L'Italia, paese esteso in lunghezza e circondato dal mare per la gran parte del suo perimetro, suggerì (era il sistema più facilmente realizzabile) di incrementare i collegamenti costieri marittimi anche per il trasporto della corrispondenza interna. Così come era stato per la vecchia posta cavalli e posta lettere, si ebbe una specie di "posta navale" per il trasporto regolare di corrispondenza e di persone. Non potendo il Regno accollarsi la spesa per costituire una flotta postale così numerosa, si avvalse delle società di navigazione esistenti sul territorio.

Le società di trasporto marittimo e di navigazione, per avere le concessioni ai loro traffici, furono sollecitate (con sovvenzioni) ad assumersi l'incarico del trasporto della corrispondenza in nome e per conto delle Regie Poste. Per assumersi questo servizio, parteciparono ad appalti ottenuti con aste a scalare (offrendo cioè alle Poste uno sconto sulla cifra stabilita come sovvenzione per mantenere collegamenti fissi di pubblica utilità). Si ebbero perciò società marittime sovvenzionate ma legate ad un capitolato di "servizio postale" sia negli orari che nelle frequenze e nei porti toccati.

Nel periodo iniziale Genova è stata senza ombra di dubbio la città con il maggior traffico marittimo postale nazionale; infatti da Genova partivano le "navi postali" per Nizza, il sud Italia e per le isole (ed anche per il Nord-Africa e il Levante da sempre considerate "vicine", infatti avevano spesso la tariffa interna italiana). Si ebbero perciò dei servizi di collegamento postale importanti fra le maggiori città marittime italiane, con trasporto di persone e merci; alcune linee ebbero anche un servizio ambulante che ebbe scarso seguito per l'esiguità degli invii consegnati nei porti direttamente alla nave. Il natante (leggi ambulante postale) più longevo, in servizio per parecchi anni, fu il *NATANTE NAPOLI PALERMO* in azione fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale. Dopo la guerra riprese servizio per poco tempo perchè sostituito dal trasporto aereo.

Le sovvenzioni alle linee di navigazione furono uno sforzo finanziario delle Regie Poste che gravò parecchio sul bilancio economico delle stesse, ma ottenne grandi risultati di immagine internazionale del giovane paese e risultati significativi nel facilitare sia il movimento delle persone che il commercio italiano coi paesi affacciati sul Mediterraneo.

Con lo sviluppo ferroviario dell'Italia diminuirono gradualmente anche le sovvenzioni erogate per le vie di mare domestiche; infatti il trasporto ferroviario era veloce, sicuro ed economico. Le linee marittime sovvenzionate continuarono per tutto il periodo di nostro interesse solo per le isole minori, il servizio era svolto con piccole unità navali o barche a vela, in special modo dopo l'avvento del trasporto aereo che si sostituì alle navi nel trasporto postale. Si incrementarono nel tempo gli obblighi postali attribuiti ai "mercantili" cioè alle società che gestivano i traffici marittimi con l'Oriente e le Americhe; le società di navigazione fra le contropartite per la concessione a svolgere l'attività, erano obbligate a trasportare la corrispondenza lungo la rotta percorsa.

Alcune di queste unità che attraversavano l'Atlantico, soprattutto quelle di maggior prestigio e con maggiore frequenza e regolarità, divennero in seguito anche agenzie postali mobili ed alcune anche dei veri ambulanti postali, come il transatlantico REX.
Da bordo delle navi ambulanti (militari o civili) con ufficio postale, si potevano effettuare invii di corrispondenza a tariffa nazionale perchè per norme U.P.U. erano considerate madrepatria compresi i loro uffici postali ambulanti. Le corrispondenze già affrancate erano impacchettate, sigillate e spedite in franchigia dai porti esteri per l' ufficio postale nazionale di confine. I plichi arrivati in patria erano aperti e spediti ai singoli indirizzi con il canale postale nazionale.

A cavallo degli anni "30 in pieno regime di sanzioni economiche decretate dalla Società delle Nazioni (a causa delle vicende coloniali) ed in piena crisi economica mondiale del 1929, il Governo Italiano aveva raccolto le società di navigazione italiane (tutte in grave crisi economica perchè erano cessati noli e passeggeri) sotto una organizzazione statale e aveva suddiviso le zone geografiche di competenza; alla società Lloyd Triestino (base Trieste) toccò l'oriente in particolare l’Asia, l’Australia e la costa orientale dell'Africa (la "Valigia delle Indie"aveva cessata la sua attività nel "14). La Soc. Italia ebbe il Mediterraneo occidentale e le Americhe del Nord e del Sud e il Pacifico. La Tirrenia e l'Adriatica e altre linee minori servirono i rispettivi mari, il Mediterraneo e il Nord Africa.

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Piroscafi postali italiani
1869 - Bollo in cartella dei "piroscafi postali italiani" . La letterina è stata imbucata al piroscafo, all'arrivo l'ufficio postale ha segnalato la provenienza e la data di presa in carico, il servizio postale a terra ha consegnato in giornata a Siena.
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Via di mare
1862 - Bollo "via di mare" . La letterina è stata imbucata al piroscafo con destinazione Genova città, non riporta la via ed è senza bollo di distribuzione; forse ritirata al porto? .
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Annullo piroscafo postale  TEBE
1927 - Bollo di partenza di una cartolina da Tripoli, è stata imbucata a bordo del piroscafo postale italiano "TEBE".
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Natante  Napoli  Palermo
1939 - Bollo di distribuzione del *NATANTE NAPOLI PALERMO* SEZIONE DISTRIBUZIONE, di una lettera inviata con posta aerea in partenza da Venezia per la Regia Nave Vespucci; la lettera è stata consegnata alla nave in un porto o è stata raggiunta in navigazione dal natante?.
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1934 - Bollo di partenza dalla nave REX (ambulante postale) di una lettera con tariffa interna indirizzata a Genova e arrivata a destino cinque giorni dopo; probabilmente prima della traversata era stata inoltrata , con l'ultimo dispaccio postale di servizio dalla Spagna via terra.
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