TELEGRAFO - STORIA DELLA TELEGRAFIA

Trasmissione a distanza e telegrafia ottica

La necessità aguzza l'ingegno. Questa massima può senz'altro essere applicata al desiderio di trasmettere notizie con velocità maggiore delle capacità fisiche dell'uomo e delle cavalcature. Fino alla prima metà dell'Ottocento la massima velocità possibile fu quella del cavallo, come al tempo dell'impero romano.

Semafori e Telegrafi del passato.
La distinzione fra il significato etimologico di Semafori e Telegrafi spiega la differenza fra "trasmettere dei segni" (semaforo) e "scrivere lontano" (telegrafo).
Il semaforo è un sistema non organizzato di trasmissione fra due punti di segnali codificati (avanti, stop, ritirata, attacco, fuoco, ecc
.), il telegrafo è un sistema di comunicazione per la trasmissione a distanza con stazioni multiple successive di segnali che rappresentano codici, cifre e segni da trasformare in scrittura, ossia di notizie non codificate.
Tracce di questi sistemi semaforici di comunicazioni si trovano anche nei poemi omerici. Si utilizzavano il fumo o gli specchi riflettenti durante il giorno e il fuoco o le fiaccole durante la notte. Nella navigazione da nave a nave o dalla costa alla nave e viceversa, i sistemi utilizzati erano più o meno gli stessi che si usano oggi: suoni, bandiere e luci, ed erano in uso soprattutto per comunicare notizie semplici, specie in mare fra le imbarcazioni in navigazione.

Telegrafia.
Il termine è stato inventato nel 1792 da Charles Chappe, l'inventore del primo metodo moderno di trasmissione a distanza con l'ausilio del cannocchiale, di segnali compositi (tramite stazioni intermedie), comulabili in frasi che portavano notizie. La telegrafia ottica antica prima del Chappe era scarsamente utilizzata, soprattutto perchè mancavano gli strumenti per vedere in lontananza (cannocchiali), col risultato che la notizia per essere trasmessa avrebbe necessitato di un numero troppo elevato di stazioni. Molti metodi sono stati usati in passato e poi abbandonati perchè poco pratici.

La rivoluzione francese ed il telegrafo ottico.
Il telegrafo ottico è nato come creatura di Charles Chappe, fu inventato durante la Rivoluzione francese e aprì in senso moderno una nuova era nelle telecomunicazioni.
La Rivoluzione era orientata alla ricerca di elementi che favorissero l'unità di tutta la nazione (si ricordi che il motto iniziale della rivoluzione era "Unitè, libertè, egalitè, fraternitè"). La nazione francese all'epoca era ingabbiata in un sistema che utilizzava centinaia di metodi di misura che ostacolavano e dividevano la vita civile ed il commercio; la modifica dei pesi e delle misure era stata tentata dal Re ma dopo anni di discussioni fu lasciata cadere per l'opposizione di chi speculava sull'ambiguità del sistema.
La Rivoluzione impose perciò la standardizzazione della Francia ad ogni costo, fra le altre cose anche una riforma dei pesi e delle misure, dopo anni di studi si introdusse il sistema C.G.S.: (centimetro, grammo, secondo).
Il Comitato di Salute Pubblica della rivoluzione si era assunto anche un compito di stimolo, di programmazione e di indirizzo delle ricerche scientifiche. Per esempio nel 1794, aveva affidato ai suoi migliori scienziati delle missioni precise di standardizzazione delle lavorazioni meccaniche e chimiche, ma nell'ansia di rinnovamento, anche un nuovo metodo per la divisione del tempo; l'anno e i mesi furono modificati e venne creato un nuovo calendario.

Il telegrafo ottico di Chappe, che rappresentava un tassello del nuovo modo di pensare e di agire politicamente, potè dare un contributo all'unità della Francia dato che faceva superare il problema della distanza con le regioni lontane dal centro di potere.
Claude Chappe, insieme al fratello Ignace, il 22 maggio 1792 presentò all’Assemblea Legislativa francese l'invenzione del
telegrafo ottico o semaforico.
L’Assemblea decise di adottarlo e nel 1794 venne installato tra Parigi e altre città francesi. La necessità di miglioramento delle comunicazioni spazzò via anche la
vecchia organizzazione delle poste con una riforma attuata sulla base del principio che il servizio postale era di tutti i cittadini e quindi doveva essere poco costoso e organizzato dallo stato, che si riservava l'esclusiva della raccolta e del trasporto delle lettere.

Chi era Chappe ?.
Claude Chappe (1763 -1805) era il nipote di un barone francese nato nel piccolo villaggio di Brûlon nella regione di Sarthe nel Nord-ovest della Francia. Dopo che la sua formazione scolastica fu completata, Chappe entrò in seminario intenzionato a dedicarsi allo studio delle scienze fisiche applicate.
Una delle sue ricerche era indirizzata a come comunicare velocemente a distanza. Dopo essersi edotto del lavoro fatto in epoche passate, fece esperimenti con i trasmettitori di suoni, con l'elettricità statica, con le tabelle ottiche; lentamente, il nuovo sistema prese la forma del telegrafo ottico.
La sua innovazione fu sperimentata per la prima volta nel 1791. Il suo progetto rispondeva in pieno alla mentalità e alle necessità dell'epoca, infatti dava una nuova lettura di spazio e tempo.
Chappe è stata una delle prime persone nella storia della comunicazione a comprendere che per sviluppare un sistema di queste dimensioni (in periodo pre-industriale) era necessario il supporto del potere politico-militare, infatti solo uno Stato poteva assumersi l'onere delle spese di un'attrezzatura e di una organizzazione permanente di queste dimensioni (come per la posta). Chappe riuscì dove altri avevano fallito perchè oltre a risolvere problemi tecnici, comprese l'importanza di guadagnarsi l'appoggio del Governo Rivoluzionario.

Charls Chappe
La prima stazione in località Condè (incisione dell'epoca)
Il monumento a Parigi foto inizio "900
Antica fotografia con un semaforo in buono stato
In occasione del centenario dell'istallazione della sua invenzione nel 1893 gli furono tributati onori ed elevato un monumento a Parigi. Purtroppo il monumento nel corso della II° guerra mondiale per scarsità
di rame venne fuso e non fu più rimpiazzato.


 

Il telegrafo ottico come era?.

Il 22 maggio 1792 (sotto la protezione del fratello Ignace membro dell'Assemblea), presentò all’Assemblea Legislativa francese la sua invenzione: il telegrafo ottico o semaforico. L’Assemblea lo giudicò positivamente e il 1 Aprile ne approvò l'adozione. Velocemente si cominciarono ad installare alcune linee tra Parigi e altre città francesi.
La prima linea di telegrafo ottico di Chappe venne messa in funzione nel 1794 fra Parigi e Lilla; in sei mesi di lavoro vennero approntate 22 stazioni che collegavano Lilla (sul confine con l'attuale Belgio) con Parigi capitale, una distanza di oltre 240 chilometri. Nelle prove aveva dato buoni risultati: in solo 2 minuti si inviavano messaggi alla velocità di 500 Km/h; per lo stesso percorso a mezzo corrieri si sarebbero impiegate almeno 30 ore su strade poco sicure.

Carta del nord-ovest della Francia da Parigi a Brest con tutte le stazioni telegrafiche dell'epoca napoleonica, con la distinzione se l'apparato è posizionato su torre tonda, quadra o piramidale, oppure su campanile.

 

Il sistema era composto da postazioni elevate (su torri, campanili, ecc.) costruite a qualche chilometro l’una dall’altra (8 -10) ad una distanza tale da poter consentire ai telegrafisti, con l’ausilio di un cannocchiale, di poter vedere e quindi decifrare il messaggio (il ruolo di questi strumenti ottici, che erano stati perfezionati da poco tempo, era stato essenziale in questo nuovo sistema di telecomunicazioni ).

Cannocchiale costruito nel periodo 1780-1800

Tali torri erano dotate di un palo fisso alto una decina di metri con enormi braccia in legno (tre aste mobili articolate tra di loro). L'asta principale (regolatore) girava intorno ad un perno fissato alla sommità del palo (poteva ruotare come un'elica) e portava imperniate alle estremità le altre due aste (indicatori o ali) di dimensioni minori. Le due piccole aste laterali erano incernierate ad una estremità facendo perno alle due estremità dell'asta principale. Ruotando potevano descrivere un’intera circonferenza con spostamenti di 45 gradi, inoltre erano munite di contrappesi per rendere più facile il movimento. I bracci ruotanti erano verniciati in modo di essere più facilmente visibili all'orizzonte.

Telegrafo Chappe in azione
(da un disegno dell'epoca)


Questo sistema poteva trasformare le diverse posizioni assunte dai regoli in circa 8500 parole incluse in un vocabolario generale di 92 pagine, ciascuna con 92 parole. Per Chappe il vocabolario (cioè il codice di trasformazione del segnale in messaggio) era l'aspetto più importante.
Il telegrafo iniziava con segnalazioni preliminari di inizio del messaggio, poi con una serie successiva di due posizioni delle aste per la trasmissione di ogni frazione del messaggio vero e proprio: la prima posizione per indicare la pagina del vocabolario, la seconda per indicare il numero d’ordine della parola o della frase. Il sistema funzionava naturalmente durante le ore di luce del giorno.

Il vocabolario doveva essere segreto per ragioni di sicurezza nazionale. Chappe si esprimeva in questo senso in una lettera diretta al fratello Ignace nel febbraio del 1794. Il vocabolario venne infatti consegnato ai membri del Comitato per la Salute Pubblica ed il codice secretato; il suo controllo divenne un affare politico-militare!. Non a caso poco dopo anche le nazioni con cui la Francia era in guerra si munirono di sistemi analoghi anche se non ne raggiunsero l'efficienza e la diffusione.


Questo sistema era molto vantaggioso rispetto alla trasmissione di messaggi tramite corrieri a cavallo sia dal punto di vista della celerità che dell’affidabilità (in tutta la Francia durante la rivoluzione le strade erano poco sicure), tuttavia era sufficiente un po’ di nebbia oppure il buio per paralizzare tutto il istema (successivamente si modificò il sistema per trasmettere anche di notte).
Anche se costoso e complicato, questo mezzo di comunicazione aveva dominato per molti anni, diventando essenziale per la Francia.
Napoleone fece un uso massiccio del telegrafo Chappe e sotto i suoi ordini nuove linee vennero costruite ed altre estese fuori dalla Francia.
Napoleone aveva coperto la Francia ed altri paesi europei di una rete telegrafica di Chappe. Quando Napoleone cadde nel 1814 le maggiori linee tele-ottiche avevano raggiunto anche capitali estere. Ad esempio l'iniziale Parigi-Lilla venne estesa fino a Bruxelles Anversa e Amsterdam;
la linea Parigi-Lione-Torino raggiunse anche Milano, Mantova e Venezia. L'estensione della linea Est fu: Parigi-Châlons-sur Marne-Metz-Strasburgo, Mainz .(vedi disegno sotto).
Quando nel 1843 il primo segnale di un telegrafo elettrico (elettrico! con filo) collegò Parigi a Rouen, l
a rete semaforica ottica Chappe serviva ancora 29 città Francesi con 534 stazioni distribuite a circa 9 Km l’una dall’altra.

In Italia non sono rimaste tracce della rete napoleonica (almeno non ne ho trovate), ma dopo l'Unità nella riorganizzazione generale del sistema di comunicazioni verso il 1870 venne creata una rete semaforica costiera integrata con il telegrafo elettrico. Per problemi sorti nella gestione del servizio, dopo qualche anno la rete ottica costiera italiana venne passata sotto la gestione della Marina Militare. Serviva inizialmente alla sorveglianza del mare e come stazioni meteorologiche al servizio della navigazione (notizie ai naviganti) ; successivamente ne fu possibile l'utilizzo da parte dei privati.
Le navi che passavano al largo trasmettevano a terra col sistema ottico le notizie che il telegrafo elettrico ritrasmetteva sulla terraferma, con questo sistema si anticipavano notizie di carattere militare, commerciale e giornalistiche. Dopo alcuni anni, con la scoperta della radio da parte di Marconi, il sistema terrestre venne sostituito dal telegrafo senza fili (cioè via radio), ed anche le stazioni costiere poterono comunicare con le navi al largo col sistema radiotelegrafico .

La telegrafia ottica era stata, ed è, usata dai marinai da tempo immemorabile; in tempi moderni è ancora attiva in sostituzione della radio (specialmente in tempo di guerra per non rivelarsi al nemico) con sbandieramenti o con i più moderni trasmettitori a luce per la comunicazione tra navi con distanza a vista.

Antica illustrazione che mostra un
faro sormontato da un semaforo
ottico di tipo inglese

Oggi il telegrafo ottico è dimenticato e poca gente sa che è esistito. Forse alcune torri di segnalazione nel tempo sono state trasformate in fari, altre probabilmente incorporate in costruzioni di diverso tipo; se qualche torretta si è salvata, e qualche turista curioso fa delle domande su queste strane costruzioni, sicuramente pochi abitanti del luogo saprebbero dargli risposte sul ruolo importante che hanno avuto nel passato.
Io ne ho casualmente trovato traccia su una bancarella sotto forma di un manuale telegrafico (elettrico con fili) risalente al 1883. Sfogliandolo sono stato colpito da un capitolo intitolato: "nomeclatura dei materiali semaforici". L'elencazione comprendeva i prezzi di un impianto completo e delle varie parti di ricambio: i parafulmini, le bandiere di "intelligenza", gli accessori per la segnalazione notturna e i vari tipi di cannocchiali con scala di ingrandimenti fino al tipo "di portata straordinaria" del costo di ben 210 lire del 1883, pari a circa il 20% del costo di un semaforo completo.
(I posti semaforici sulle nostre coste sono stati in attività fino agli anni 1970- '75 ).