STORIA POSTALE DEI PRIGIONIERI DI GUERRA E INTERNATI

 

Nel nostro periodo di osservazione i prigionieri di guerra furono (quasi) sempre tutelati dalla Convenzione di Ginevra (sottoscritta dalla quasi totalità delle nazioni); la convenzione fu promossa e voluta dalla Croce Rossa Internazionale, mentre l'U.P.U. (Unione Postale Universale) da parte sua si incaricò di sorvegliare che il flusso delle corrispondenze dei prigionieri di guerra fosse regolare e che gli stati belligeranti rispettassero le regole pattuite.

La Prima Convenzione di Ginevra fu stipulata nel 1864, nello stesso anno, esattamente il 15 giugno 1864, si costituì a Milano il primo comitato della Croce Rossa Italiana. Da allora la Croce Rossa Internazionale con sede a Ginevra ha sempre operato e vigilato per salvaguardare i prigionieri di guerra e gli internati, oltre naturalmente ad occuparsi dei militari feriti e ammalati.
In base alla seconda convenzione di Ginevra del 29 Luglio 1899 applicata nella prima guerra mondiale si stabilì:

"Art. 15.....Le lettere i vaglia, gli invii di denaro, nonchè i pacchi postali destinati ai prigionieri di guerra o da essi spediti, saranno esenti da ogni tassa postale, tanto nei paesi di origine e di destinazione, quanto in quelli intermedi".

Quindi è da rilevare che la posta dei prigionieri è stata definita esente e non in franchigia, ciononostante nelle istruzioni diramate dalle Regie Poste nel 1906 si definisce la facilitazione franchigia:
"Modificazioni al servizio postale in conseguenza delle Convenzioni e degli Accordi internazionali firmati a Roma il 26 Maggio 1906. .... E' accordata la franchigia alle corrispondenze dei prigionieri di guerra, spedite e ricevute..... I belligeranti raccolti ed internati in un paese neutrale sono assimilati ai prigionieri di guerra propriamente detti...."

Nella seconda guerra mondiale la Croce Rossa diede un importantissimo contributo oltre a quello istituzionale dell'applicazione della "terza Convenzione di Ginevra" (stipulato fra le nazioni nel 1929). Venne adottata, fra le altre, la convenzione per il trattamento dei prigionieri di guerra a completamento della vecchia convenzione generica e carente.

La terza convenzione era più articolata. In campo postale recitava:

"Ogni prigioniero di guerra sarà messo in condizioni, dal momento della sua cattura o al più tardi, una settimana dopo il suo arrivo in campo di transito, come pure di malattia o di trasferimento in un lazzaretto o in altro campo, di inviare direttamente alla sua famiglia, da un lato, e all'Agenzia centrale dei prigionieri di guerra prevista dall'articolo 123, dall'altro , una cartolina possibilmente conforme al modulo allegato alla presente Convenzione, per informare della sua prigionia, del suo indirizzo e del suo stato di salute.

Dette cartoline saranno trasmesse colla maggiore rapidità possibile e non potranno essere ritardate in nessun modo. I prigionieri di guerra saranno autorizzati a spedire e a ricevere lettere e cartoline. Se la Potenza detentrice reputa necessario limitare questa corrispondenza, essa dovrà autorizzare almeno l'invio di due lettere e quattro cartoline al mese, conformi per quanto possibile ai moduli allegati alla presente Convenzione .......Altre limitazioni potranno essere imposte soltanto se la Potenza detentrice ....in considerazione delle difficoltà che potrebbe trovare nel reclutamento di un numero sufficiente di traduttori .....per effettuare la censura necessaria.....

I sacchi contenenti il corriere dei prigionieri saranno sigillati con cura ......e indirizzati agli uffici di destinazione. La censura della corrispondenza indirizzata ai prigionieri di guerra o da essi spedita dovrà essere fatta entro il più breve tempo possibile. Essa potrà essere fatta soltanto dagli Stati speditori e destinatari, e una volta sola da ciascuno di essi.

Da tutto questo si arguisce che il problema durante la prima guerra mondiale era stato complesso per carenza di strutture oltre che per la mancanza di norme specifiche e per il grande numero dei combattenti. Per la prima volta la Croce Rossa Italiana intervenne massicciamente, si occupò dei malati e dei feriti combattenti italiani, dei prigionieri di guerra nemici, trasmise e raccolse notizie dei combattenti, preoccupandosi anche di organizzare l'invio in Austria dei pacchi contenenti pane con un servizio espressamente organizzato definito "abbonamento pane"

Fra le due guerre mondiali si ebbero anche degli internati politici che naturalmente opponendosi al regime fascista erano rigorosamente censurati nei loro scritti.

Nella seconda guerra mondiale il compito della Croce Rossa fu ancora più complicato per l'estensione del conflitto a livello mondiale e per la dislocazione dei prigionieri, che vennero sparpagliati in tutto il mondo dai belligeranti. Approffittando del nuovo mezzo di comunicazione che era la radio a volte su fronti disagiati in sostituzione della posta si utilizzava un servizio di ascolto delle notizie dal fronte denominato "Notizie a casa": il Ministero degli Interni captava i messaggi e provvedeva ad inviarne copia scritta ai parenti.
La Croce Rossa Internazionale secondo la convenzione di Ginevra doveva ricevere denuncia della cattura del militare (e di eventuali trasferimenti) tramite modulo che la parte detentrice era obbligata a spedire a Ginevra alla C.R.Internazionale, contemporaneamente anche il prigioniero doveva poter comunicare alla famiglia che era stato catturato e che, successivamente, avrebbe fatto sapere la sua destinazione per ricevere la posta.
La Croce Rossa Internazionale si è occupata delle necessità dei prigionieri dei due campi avversi, controllando (quando ha potuto) che il trattamento delle convenzioni internazionali venisse applicato ai prigionieri anche in campo postale.

Se le comunicazioni con i prigionieri si interrompevano, la Croce Rossa faceva ricerche per ripristinare il contatto epistolare. Erano in uso per questo servizio i moduli Mod. 3 trilingue in italiano-francese-inglese messi in vendita agli sportelli degli uffici postali al prezzo di lire 15 sia al Nord che al Sud Italia, il costo era comprensivo di invio e risposta; erano preparati su carta sottile (per avere poco peso), non erano affrancati e andavano indirizzati alla Croce Rossa Internazionale di Ginevra che provvedeva all'inoltro.

Sul modulo dovevano ovviamente riportarsi le generalità del mittente e quelle del destinatario; potevano scambiarsi al massimo 25 (venticinque) parole sia di domanda che di risposta e solo di notizie famigliari. Alla "domanda" era allegato un buono di risposta numerato che dava diritto alla risposta scritta sul retro del foglio con il percorso inverso, la corrispondenza era censurata in partenza ed in arrivo.
Per i civili che erano sprovvisti di notizie per più di tre mesi con i loro congiunti o parenti prigionieri o internati, era prevista la facoltà di inviare un messaggio in franchigia urgente con possibilità di trasporto per via aerea pagando il relativo porto aereo.

Dopo l'8 Settembre "43 la C.R.I. si è preoccupata di raccogliere indirizzi dei militari catturati e deportati in Germania per avvisare le famiglie della buona salute del loro congiunto. Spesso erano bigliettini che i deportati gettavano dal finestrino dei carri piombati transitanti dalle stazioni attraversate.
La Croce Rossa Internazionale si è sempre prodigata istituzionalmente per far comunicare le famiglie con i militari prigionieri di guerra dislocati in paesi nemici; però per molti l'odissea dell'attesa di riabbracciare i propri cari si è protratta ben oltre la fine ufficiale del conflitto, anche oltre sei mesi e questo sia nel campo dei vincitori sia in quello dei vinti.

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1945 -Cartolina (dono dei giovani cristiani svizzeri) per internati militari in Svizzera; nel testo "...ci sono voci che tutto finirà presto....." tali voci circolavano dieci giorni prima della fine del conflitto! Inoltre nel testo il mittente spiega al destinatario che è andato a trovarlo ma non l'ha rintracciato, chiede di fare in modo di farsi trovare alla prossima volta.   1944 - Biglietto ufficiale americano per prigionieri di guerra e internati. Le SS (il loro timbro è riconoscibile per le due piccole losanghe vicino alle ali dell'aquila su croce uncinata) in palese contrasto con le norme si sono introdotti nella catena censoria; portata la corrispondenza a Monaco l'hanno sottoposta a censura.
Se indirizzata in Italia la censura di arrivo doveva essere solamente italiana.
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Cartolina  per prigionieri di fattura tedesca uso tardivo fronte
Cartolina  per prigionieri di fattura tedesca uso tardivo
22 Maggio 1945 - fronte e retro di cartolina tedesca per prigionieri con risposta ancora allegata; non è stata usata perchè arrivata a destinazione a guerra finita, il mittente l'aveva vergata chiedendo un pacco viveri il 9 Maggio 1944 perciò oltre un anno prima!!.

Oltre ai prigionieri di guerra catturati sul campo di battaglia, e i cosidetti I.M.I. (gli internati militari italiani catturati dopo l'8 Settembre), c'era un terzo gruppo di "lavoratori prigionieri" caratterizzati dal divieto di lasciare il campo con l’obbligo del lavoro coatto.
Erano per lo più giovani presi nei rastrellamenti delle città o dei paesi; subivano un tipo particolare di prigionia, meno severa di quella dei deportati; una prigionia che permetteva loro di uscire dal campo dopo il lavoro, passeggiare per il paese, entrare nei locali o addirittura frequentare la popolazione ed andare al cinema, ma erano severamente puniti se si allontanavano.

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1916 Cartolina prigionieri di guerra
1916 - Cartolina ungherese di prigioniero austriaco in Russia; è di lingua italiana abitante nel Veneto, scrive a casa nel bellunese invaso dagli italiani.
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1917 Cartolina prigionieri di guerra
1917 - Cartolina ufficiale con risposta della C.R.Italiana spedita a prigioniero di guerra in Austria con censura italiana e austriaca .
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1917 Cartolina austriaca per prigionieri di guerra
1917 - Cartolina ufficiale con risposta della C.R.Austriaca spedita a famigliare di prigioniero di guerra in Italia con censura italiana e austriaca .
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1916  Busta inviata  ai  prigionieri di guerra
1916 - Busta civile in franchigia per internati nei "Paesi Bassi" con censura italiana effettuata dalla Croce Rossa.
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1941 - Indirizzata alla Croce Rossa Internazionale ufficio prigionieri di guerra, per probabile richiesta di notizie su combattente.
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1942 Busta   inviata  a  prigioniero di guerra in Australia
1942 - Indirizzata in Australia in posta aerea, ha subìto tre censure Italia, USA e Australia, i francobolli di posta aerea sono stati asportati dalla censura.
Partita il 5/9/42 è stata consegnata il 3/1/43.
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Cartolina annuncio di cattura fronte
Cartolina annuncio di cattura tedesca
1943 - Sopra, fronte e retro di annuncio di cattura di un militare della Divisione Ravenna catturato in Toscana dai tedeschi. Notare il bollo postale tedesco anonimo sul fronte per motivi di sicurezza.
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Cartolina  per prigionieri di fattura tedesca
1943 -Biglietto postale ufficiale per prigionieri di guerra di fattura tedesca.
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1944 -Parte di cartolina tedesca per prigionieri da cui è stata staccata a forbice la parte risposta , infatti in Germania si accettavano solamente i biglietti forniti dalla loro organizzazione.
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1944 - Biglietto ufficiale italiano per prigionieri di guerra e internati, debitamente compilato e censurato, respinto dai tedeschi perchè non conforme (come già detto permettevano solamente i loro moduli).
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1946 - Biglietto ufficiale della C.R. Italiana per prigionieri di guerra e internati, spedito in Egitto in campo prigionieri di guerra per soldati. A quando il ritorno?.
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1942 - Fronte e retro di cartolina ufficiale in franchigia (?) del Ministero dell'Interno che dà notizia di aver captato comunicazione radio dal servizio "Notizie a casa" che il militare in oggetto sta bene, e sollecita di comunicare alle famiglie interessate la notizia.
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Cartolina per internati civili
1942 - Fronte di cartolina ufficiale per internati civili di guerra, che non godeva della franchigia ma sottostava alla censura.