STORIA POSTALE DELLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

 

Quando nel Giugno del 1943 gli Alleati occuparono le isolette di Pantelleria e Lampedusa, ed un mese dopo effettuarono lo sbarco in Sicilia, iniziò l'invasione della penisola italiana che determinò l'innescarsi della crisi del regime fascista e la caduta del Duce.
Dopo la seduta del Gran Consiglio del fascismo, Mussolini in minoranza fu costretto a dimettersi. Dopo una convocazione alla residenza del Re, fatta per comunicargli la sua destituzione, Vittorio Emanuele III° fece arrestare Mussolini , all'uscita da villa Savoia.
La sera dell' 8 Settembre1943 Badoglio fu costretto a comunicare alla Nazione l'armistizio con gli Alleati (perchè già annunciato a radio-Algeri dal Gen. Eisenhower) e il governo in carica si diede alla fuga al Sud.

La parte centro-settentrionale del nostro paese fu prontamente occupata dalle organizzatissime forze tedesche che fecero prigionieri quasi 700 mila soldati italiani. Il 12 Settembre Mussolini venne liberato ad opera di un reparto di paracadutisti tedeschi che lo portarono in Germania. Il 18 Settembre, da Monaco, Mussolini annunciò alla radio la nascita di un nuovo stato fascista repubblicano, che venne formalmente proclamato il 23 Settembre al rientro in Italia di Mussolini. Il 14 Novembre 1943 assunse la denominazione ufficiale di Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò.

In quella data l'Italia era divisa in due, la parte meridionale fino a Cassino come terra conquistata in battaglia era governata dagli Alleati e in parte fu restituita al governo di Vittorio Emanuele III° (quattro province della Puglia e la Sardegna). La parte settentrionale della penisola a nord della "linea Gustav" dove era il fronte, era territorio della neonata "Repubblica Sociale". Nel Gennaio del 1944 l’avanzata degli Alleati lungo la penisola italiana fu bloccata dalle truppe germaniche schierate sulla Linea Gustav.
Gli Alleati dopo aspri combattimenti con i tedeschi sfondarono la Linea Gustav e risalirono la penisola; il 4 Giugno venne liberata Roma.

La R.S.I.inizialmente ebbe il problema di riorganizzare le sue strutture sotto controllo tedesco; il nuovo stato più che alleato svolse il duplice ruolo di collaborazionista con gli occupanti tedeschi e di antagonista della Resistenza, come era successo nelle altre nazioni europee, in cui il governo centrale germanico creò governi fantoccio o collaborazionisti (pur con poca diffusione anche in Italia venne utilizzata dai tedeschi la moneta di occupazione). Le autorità "repubblichine" di fatto erano sottomesse ai tedeschi, questi erano interessati più ai lavoratori italiani da mandare in Germania (per questo più volte vennero organizzate metodiche retate di giovani) che ai militari delle progettate forze armate repubblicane da ricostituire.

Alle fine, delle ventilate molte divisioni, se ne organizzarono solo quattro: la San Marco, l'Italia, la Littorio e la Monterosa, formate dai volontari provenienti dai campi di prigionia I.M.I. catturati dopo l'8 Settembre 1943, a cui si aggiunsero i giovani "volontari" arruolati in Italia nei primi mesi del 1944. La San Marco venne dislocata in Liguria con la Monterosa e nonostante le promesse di essere mandate in prima linea, vennero entrambe prevalentemente utilizzate nella lotta contro i partigiani e per controllare il territorio e le vie di rifornimento che portavano al fronte.

Da un punto di vista filatelico e postale la R.S.I. mantenne inizialmente sia le tariffe che tutti i valori del Regno validi all'8 Settembre 1943 (vennero però tolti di corso anticipatamente i commemorativi “Rossini” il 1° Ottobre quando invece la loro scadenza sarebbe stata il 31 Dicembre 1943).

Nei primi tempi, con la struttura della posta militare italiana di fatto annullata, i militari che collaborarono militarmente con i tedeschi per corrispondere utilizzarono la Feldpost tedesca. Poi con la riorganizzazione del'amministrazione e dell'esercito Repubblicano Fascista in sostituzione della "Posta Militare" venne creata la "Posta da Campo" (svolta da corrieri militari con scorta armata). Tutto il servizio P.d.C. venne affidato alla Milizia Postelegrafonica (polizia postelegrafonica, branca della M.V.S.N.).
La corrispondenza inviata ai militari o proveniente dai militari durante la R.S.I. godeva della franchigia totale, sia quella inviata dai civili, se aveva come indirizzo una Posta da Campo, sia quella dei militari se aveva un bollo della P.d.C. .

A causa della precarietà del servizio postale civile dell'epoca, non furono solo i militari che si servirono della Posta da Campo, ma lo fecero anche gli enti statali e i ministeri, i quali, su domanda al Ministero delle Poste, ebbero un timbro ovale con un numero identificativo per godere del servizio. Con lo stesso canale militare (anzi si potrebbe definire "miliziano") in parallelo ci fu anche una "Posta Civile" così definita per distinguerla dalla precedente e rivolta a svolgere un servizio agli enti che non sempre godevano della franchigia, ma esigevano un trasporto in sicurezza.

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Busta in franchigia Posta da Campo 1944 Busta in franchigia Posta da Campo 1944 retro
La posta da campo se era inviata da appartenenti ai corpi militari era trasportata con il canale militare ma, a destinazione, era consegnata al servizio postale locale per il recapito. (vedi sopra fronte e retro)


Nel periodo iniziale della Repubblica Sociale, fu ancora l'Imperiale l'unica serie di francobolli in circolazione (ormai da diversi anni); ma per sottolineare il distacco con la monarchia e la continuità con il fascismo del passato, si fecero sovrastampare con il fascio repubblicano solo i francobolli con l'effigie del "Re traditore della Causa", anche gli interi e le carte postali che ne riportavano l'immagine subirono una sorte analoga. Gli stemmi Savoia furono coperti da bolli per sfregiarli e nasconderli. (queste operazioni furono eseguite nei mesi successivi)
Le soprascritte applicate ai valori postali non ne cambiarono il valore monetario, ma sottolinearono come già detto la continuità fascista e celebrarono la nascita della "Repubblica Sociale Italiana".

Il ritiro dei francobolli in corso, per la sovrastampa, provocò una grave carenza di valori postali molto prolungata in varie zone del Nord, anche perchè i francobolli da sovrastampare erano i valori di maggiore uso (quelli con il Re); tutto il resto dei francobolli venne mantenuto e sostituito ad esaurimento. La sovrastampa venne eseguita in varie tipografie, partendo da clichè fabbricati a Roma e distribuiti alle varie Direzioni Postali. I francobolli con l'effigie di Vittorio Emanuele III° soprastampati furono rimessi in distribuzione il 21 Gennaio1944, mentre il 15 Marzo 1944 furono dichiarati fuori corso quelli non sovrastampati. Bisogna anche accennare alla cosidetta sovrastampa di Teramo fatta eseguire dal Capo della Provincia; consisteva della scritta "Repubblica Sociale Italiana" su tre righe. I valori furono posti fuori corso e fu vietata la vendita a cominciare dai primi di Marzo 1944; le rimanenze furono distrutte.

Francobolli imperiale sovrastampati fascetto
Francobollo imperiale  espresso sovrastampato fascetto Francobolli imperiale sovrastampati fascetto con colore diverso
I più comuni valori con l'effigie di Vittorio Emanuele III° sovrastampati; furono "riemessi" il 21 Gennaio1944. In basso tre varietà di colore delle tirature classiche, da sinistra : Firenze, bruno di Verona, e arancio di Verona (francobollo moneta), da cliccare per ingrandire.


In questi frangenti, per la carenza prolungata, si ebbero le affrancature più disparate ed occasionali con "affrancature di emergenza" che costituiscono un capitolo particolare della storia postale.

Precedentemente si ebbero episodi poco chiari che portarono alla sovrastampa dei valori dell'imperiale con la sigla G.N.R. (Guardia Nazionale Repubblicana). La sovrastampa venne eseguita autonomamente dal neonato corpo (nato riunendo il vecchio corpo militarizzato della M.V.S.N. ed altri spezzoni militari, fedeli al regime fascista). La sovrastampa fu applicata il 17 Dicembre 1943 senza autorizzazione delle autorità postali in un periodo di euforia ed esaltazione.
Il Ministero delle Poste, venuto a conoscenza dell'iniziativa, predispose la stessa sovrastampa con un'alta tiratura per stroncare speculazioni filateliche.

Francobolli imperiale sovrastampati G.N.R.
Alcuni valori della sovrastampa G.N.R. di Verona (?)

Nel Giugno del "44 vennero stampati a Roma dall'Istituto Poligrafico dello Stato la prima serie dei "monumenti distrutti". La nuova serie doveva rilanciare l'unione dei combattenti fedeli al fascismo, ma l'arrivo degli anglo-americani ne bloccò la stampa e la distribuzioine.

La prima serie dei "monumenti distrutti" stampati a Roma

Il resto delle attrezzature di stampa erano già al Nord nello stabilimento grafico della De Agostini, traslocati in previsione dello spostamento del fronte di guerra. Il trasferimento fu incompleto, restarono a Roma i materiali di stampa del 20 cent. e del 25 cent. di cui si dovettero rifare a Novara le nuove matrici di tipo diverso e venne continuata la stampa della serie completa..

Francobolli monumenti distrutti
La seconda serie dei "monumenti distrutti" di Novara, emessa nel periodo compreso dall' Agosto 1944 alla fine di Febbraio 1945.

Dal 1° Ottobre 1944 nella R.S.I. vennero aumentate le tariffe (per ironia della sorte anche al Sud si aumentarono nello stesso giorno): lettere a 1 lira, cartoline postali 50 cent. (dal "42 erano state soppresse le tariffe delle cartoline illustrate con convenevoli e quelle con firma e data)

Dopo l'otto Settembre i tedeschi intervennero anche nelle cosidette "provincie orientali" (queste erano state annesse dall'Italia nell'Aprile del 1941 dopo l'occupazione italo-tedesca della Jugoslavia). Le truppe tedesche disarmarono i soldati italiani sottraendo all'Italia sia la nuova provincia italiana di Lubiana (sovrastampando i valori postali italiani in uso non più riconosciuti come valori rappresentativi di un governo) sia le province di Zara, Spalato e Cattaro come zone di occupazione tedesca.

Per supposte necessità militari i tedeschi occuparono e crearono su territorio italiano due "zone di operazioni" l' OZAV (zona di operazioni delle Prealpi con le province di Belluno, Bolzano e Trento) e l' OZAK (zona di operazioni del Litorale Adriatico con le province di Fiume, Gorizia, Pola e Udine). Di fatto i tedeschi sottrassero i territori delle "zone di operazioni" all'autorità italiana; il governo dei territori era solo formalmente italiano, in effetti le autorità erano controllate da "alti commissari tedeschi" nominati da Berlino. Agli italiani era anche proibito esporre la bandiera nazionale!. In questi territori da un punto di vista postale si ebbero due servizi contemporanei; tedeschi e italiani gestivano ognuno il proprio servizio, gli italiani usando i francobolli della R.S.I. i tedeschi i loro.

Come ultima emissione della R.S.I. (e l'unica commemorativa) vennero approntati tre valori per il centenario della morte dei patrioti fratelli Bandiera;
ebbero un uso breve limitatamente a nord della linea Gotica.

Ultima emissione della R.S.I., emessi nel Dicembre del 1944.
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Busta con uso di emergenza dei francobolli 1943
6 Dicembre 1943 - Per affrancature di emergenza l'uso dei francobolli per pacchi venne autorizzato il 29 Dicembre 1943, però come si vede erano in uso dal 6 del mese; e per un invio di raccomandata con R.R. alla Direzione Poste! di Milano
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Cartolina raccomandata con pagamento contanti 1944
19 Giugno 1944 - Raccom. aperta con R.R. totale £ 1,40 cifra manoscritta con l'importo incassato in contanti, applicato un bollo lineare giustificativo dell'ufficio postale di San Remo.
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Busta con uso ritagli di emergenza dei francobolli 1944
15 Febbraio 1944. Da Parma a Milano. Lettera espresso affrancata con 3 ritagli di cartolina postale per l'interno da 30 Cent. (forse utilizzati perchè prossimi ad andare fuori corso)
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cartolina postale con impronta ricoperta
Da Alassio a Voghera Cartolina postale da 15 cent "vinceremo" irregolarmente tagliata, inviata il 7.4.1944. Affrancata con valori Italia turrita ricoprenti l'effige del Re, perchè dal 15 Marzo "44 tali cartoline erano fuori corso.
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cartolina illustrata con francobollo sovrastampato 1944
Cartolina illustrata del 15 Settembre "44 da Pontremoli, [manoscritto]".... zona sprovvista di francobolli Viva il San...." di un militare della San Marco impegnato sulla linea Gotica in appoggio ai tedeschi. Nel testo"....il San Marco vince ovunque....vado vinco e torno, non sono più nella milizia...." (evidentemente affrancata dal reparto militare che forse non disponeva delle cartoline in franchigia ?)
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Piego franchigia Posta da Campo 1944
Giugno 1944 -Il bollo posta da campo marcata "B" era militare . Alla data era attribuita alla "Divisione Italia" che era ancora in Germania per addestramento.
Notare le tracce della censura tedesca.
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Piego comune di Bolzano  occupazione tedesca 1944
Piego rispedito dal comune di Bolzano  occupazione tedesca 1944
Modulo comunale del 4 Settembre "44. Per richiesta di informazioni anagrafiche è partito da Edolo (BS) per Bolzano, con bollo "zona sprovvista di francobolli", e bollo comunale di ricupero. Riparte dal Comune di Bolzano (zona OZAVsotto controllo tedesco) regolarmente affrancata con francobolli della RSI, però sul bollo ovale che dà diritto alla riduzione Sindaci e quello dell'ufficio che risponde sono riportate le scritte in italiano in seconda posizione e dal bollo è scomparso il fascio.
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Busta R.S.I. con censura alleata 1944
10 Aprile 1944. Lettera da Modena in P.O. per Roma, quando gli alleati erano ancora fermi alla Linea Gustav arrivata a Roma dopo l'avvanzata alleata (bollo di censura anglo-americana).
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Busta R.S.I. invita da Sud a Nord con censura alleata 1944
16 Maggio 1944. - Fronte e retro di lettera raccomandata da Carsoli (AQ) per Santa Maria degli Angeli (PG). Presentata alla posta, forse fu imposto di cambiare i francobolli con il Re, oppure quelli vietati dell'imperiale sovrastampati a Teramo? (reca traccia di asportazione). Riaffrancata è partita per il Nord mentre i tedeschi prendevano posizione sulla Linea Gustav. Il fronte passava vicino a Carsoli, la lettera arrivò all'Aquila il 29 Maggio 1944, quando cominciò la controffensiva dei "patrioti della Maiella", erano i partigiani aggregati all'VIII° armata britannica e al II° corpo polacco che presero la città ai primi di Giugno ricacciando la X° armata tedesca fino alla linea Gotica. Fu consegnata a destino 14 Ottobre "44 (censurata dagli Alleati).
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Busta con tariffa  dell'ottobre 1944
5 Febbraio 1945. Lettera con le nuove tariffe in vigore dal 1° Ottobre "44 nella R.S.I.
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Cartolina illustrata  con tariffa  dell'ottobre 1944
22 Dicembre 1944. Cartolina con saluti e auguri dell'ultimo Natale di guerra, affrancata come cartolina postale con le nuove tariffe in vigore dal 1° Ottobre "45.
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Cartolina postale Mazzini  con tariffa  dell'ottobre 1944
19 Dicembre 1944. Cartolina postale "Mazzini" affrancata con le nuove tariffe in vigore dal 1° Ottobre "45.
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Busta occupazione tedesca di Lubiana
14 Marzo 1944. Raccomandata Espresso da Lubiana con valori dell'imperiale di occupazione tedesca sovrastampati. E' affrancata con la tariffa speciale della Slovenia.
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Busta raccomandata espresso occupazione tedesca di Lubiana 1944
22 Maggio 1944. Altra Racc. Espresso da Lubiana, un francobollo Lupa da 5 Cent. è sovrastampata con Lire 2.55.
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3 Marzo 1945. Posta ordinaria 2 porti in territorio OZAK da Fiume per Trieste affrancata con 4 valori da cent. 50 serie monumenti distrutti della R.S.I.