Come è facilmente intuibile il pagamento del
servizio per la raccolta, il trasporto e la consegna della corrispondenza
e degli invii postali, ha subìto nel tempo modifiche tendenti
a rendere più economica e sicura l'esazione della tariffa; infatti
quando prima dell'Unità a garanzia della consegna si faceva pagare
l'importo del servizio a destino, frequentemente l'oggetto postale era
rifiutato dal destinatario per l'alto costo (infatti una delle regole
basilari era che la corrispondenza poteva essere rifiutata);
altre volte gli invii non potevano essere consegnati perchè male
indirizzati; in entrambi i casi si verificavano notevoli perdite economiche
al servizio postale.
Dopo l'Unità e l'introduzione del sistema con affrancatura anticipata
e con l'istituzione del servizio della consegna a domicilio, il numero
delle "inesitate" diminuì sensibilmente; solamente
le rispedizioni ponevano problemi di costo, infatti, secondo il regolamento
una lettera poteva "inseguire" un destinatario per varie località,
perchè la normativa prevedeva che finchè la corrispondenza
non fosse stata aperta era di proprietà del destinatario, perciò
anche nel caso di cambio di indirizzo (con lo stesso destinatario) il
servizio postale si incaricava di raggiungerlo al nuovo recapito per
la consegna.
In periodo prefilatelico, per lungo tempo, chi inviava lettere doveva
recarsi alla "posta" per concordare con l'addetto l'itinerario
stradale del suo invio, scegliendo (se possibile) le tariffe più
convenienti fra costo e celerità in funzione delle varie coincidenze
di trasporto nel suo paese (stato) di residenza. Complicazione maggiore
si aveva quando la spedizione era effettuata all'estero e nei vari
Antichi Stati italiani attraversati; nel caso non si potesse quantificare
con esattezza il costo, si spediva la corrispondenza lasciando una congrua
somma in deposito alla Posta e l'eventuale eccesso di tariffa sarebbe
stato restituito dalla stessa ad invio concluso.
Come schema generale, il costo dell'invio era basato sulla
distanza e sul numero dei fogli dello scritto, infatti all'epoca le
bilance di precisione non erano molto diffuse, e le unità di
peso erano innumerevoli e diverse da una città all'altra. Quale
usare? solo la rivoluzione francese e Napoleone unificarono le misure
imponendo il sistema
C.G.S. . Poi su questo spinoso capitolo, anche Napoleone dovette
fare marcia indietro per il malcontento dei suoi "citoyens".
Se le lettere erano indirizzate all'estero, era possibile pagare in
anticipo il porto del paese di origine fino alla frontiera facendo pagare
il resto ai destinatari, oppure, se gli stati attraversati dalle lettere
avevano stipulato convenzioni, era possibile far pagare a destino per
maggior sicurezza tutta la tariffa di consegna. Ogni stato gravava un
proprio importo (in moneta locale) che addebitava allo stato di provenienza;
era una sequela di addebiti e rimborsi nelle varie monete da conteggiare
ad ogni passaggio col reale rischio che il destinatario non ritirasse
la missiva complicando ulteriormente una contabilità già
complessa.
Specificamente il termine affrancatura significava che
la lettera era resa franca cioè con trasporto pagato anticipatamente
(come era stato introdotto dal regolamento napoleonico), applicando
un bollo oppropriato dal lato indirizzo, per avvisare gli addetti
al trasporto della missiva, che nulla era da richiedere alla consegna;
da ciò è nato il termine "francobollo".
Ancora prima dell'Unità vennero introdotti i francobolli,
ma solo come possibilità facoltativa di affrancatura; questo
metodo evitava di recarsi alla posta e permetteva al mittente di "gettare
in buca" la corrispondenza già "franca" senza
farla addebitare al destinatario (che avrebbe comunque pagato la stessa
tariffa).
Dopo l'unità d'Italia nel 1863, con la nuova legge postale,
si introdusse anche in Italia il sistema applicato con successo in Inghilterra.
Detto sistema consisteva nei seguenti presupposti:
- primo, che il trasporto fosse "tariffato" in
funzione del peso (prima era tassato secondo il numero dei fogli,
e il peso del singolo foglio poteva variare),
- secondo, che le lettere potessero essere spedite senza
essere obbligati a recarsi all'ufficio postale per stabilire la
tariffa, ma semplicemente "gettate in buca" a qualsiasi
ora,
- terzo, che se l'invio fosse stato a carico del destinatario,
cioè non affrancato, per il maggior lavoro e tempo richiesto
alle poste si facesse pagare per l'invio un importo di tassazione
superiore e
- quarto, che la tariffa fosse uniforme su tutto il territorio
nazionale.
Con l'applicazione di tali presupposti il lavoro degli
addetti postali si ridusse drasticamente e la tariffa unica applicata
(stabilita dopo una ricerca statistica) si abbassò facendo
aumentare il traffico postale.
Da sottolineare ancora una volta, che la tariffa per le corrispondenze
non franche, inizialmente stabilita al doppio dell'importo, non
era una multa, ma una tariffa scelta in modo di indirizzare gli
utenti verso l'uso dell'affrancatura anticipata, che richiedeva meno
lavoro del personale (divenne poi fino agli inizi del "900 una
volta e mezza, poi di nuovo diventò il doppio).
Il termine tassazione nel linguaggio corrente si applica perciò
alle somme da riscuotere dopo aver effettuato una prestazione che,
se effettuata prima del servizio, è denominata tariffa di affrancatura.
Da sottolineare che nei primi tempi dell'Unità i francobolli
erano emessi nel presupposto che ogni valore servisse per un servizio
specifico; quindi solitamente le affrancature riportano un solo valore.
Il pagamento degli invii della corrispondenza oltre all'uso dei valori
postali e degli interi (cartoline, biglietti postali) era possibile
con altri sistemi per i grandi enti e aziende con notevoli volumi
di corrispondenza. Questi potevano utilizzare l'apertura di conti
di credito, il pagamento
forfettario anticipato (applicando apposita scritta) e l'uso
di affrancatrici meccaniche
AFFRANCATURA MECCANICA. E' la possibilità
introdotta in Italia dal 1927
di affrancare a macchina le spedizioni postali; le impronte sono definite
dai collezionisti col nome di "rosse".(colore imposto dai regolamenti
postali). Nel primo periodo di introduzione dell'affrancatura a macchina,
l'importo per i servizi accessori doveva esser soddisfatto
obbligatoriamente con i francobolli a loro dedicati aggiungendoli
sul fronte dell'invio (posta pneumatica, espresso, posta aerea)
Le affrancature
meccaniche erano utilizzate dai grandi utenti del servizio
postale che potevano controllare meglio la spesa della corrispondenza
e nel contempo evitare i piccoli furti di valori effettuati dai dipendenti
aziendali (e l'Amministrazione Postale risparmiare l'aggio ai rivenditori
e le spese di fabbricazione dei francobolli!).
AFFRANCATURA INSUFFICIENTE. Era la segnalazione
di servizio apposta dall'ufficio di partenza, seguita dalla cifra
di tassazione, per comunicare all'ufficio postale di arrivo
che l'invio doveva essere sottoposto a tassazione per la cifra segnata
sulla corrispondenza; la frase era apposta in partenza con bolli lineari
o con la frase manoscritta, oppure semplicemente mettendo il segno
di tassa e la cifra da addebitare.
Le poche tariffe previste agli esordi delle nostre Regie
Poste si moltiplicarono successivamente con l'introduzione di nuovi
servizi. fra cui i principali furono : raccomandazione, espresso,
contro assegno, conto corrente colla posta, ecc.
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1860
- Governo provvisorio Sardo di Lombardia. Dopo le occupazioni militari
dei Savoia insediati in Lombardia e l'interruzione degli scambi
postali con gli Austriaci dal 29-4.59 al 15-9-59, si ripresero gli
scambi fra le due parti ma non furono più accettati i valori
bollati del confinante. Quindi fu tassata per 5 soldi Austriaci.
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1860
- Governo provvisorio di Lombardia. Esistendo un trattato postale
bilaterale tra il Regno Sardo e la Francia fu possibile inviare
la corrispondenza a carico del destinatario. Il segno
di tassa al centro è di 5 decimi di lira cioè
50 centesimi.
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1874
- Da Genova a Nizza Marittima oramai ceduta alla Francia per accordi
inerenti l'aiuto francese nelle battaglie contro l'Austria.
Il trattato postale bilaterale tra il Regno Sardo e la Francia continuò
anche dopo l'Unità, perciò l'affrancatura scese a
cent. 40 applicata con il valore dei "nuovi" francobolli
De la Rue. Notare sul fronte il bollo P.D. (Porto a Destino)
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1879
- Fronte e retro di letterina rispedita due volte. Dai bolli
si vede che parte da Pieve Torina (MC) arrivando a Copparo (FE)
dopo essere passata da Camerino (MC)e da Ferrara in transito. Da
Copparo il destinatario si è spostato a Ferrara (seguito
dalla lettera), poi a Treviso, dove è stato raggiunto dalla
corrispondenza per la consegna.
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1911
- Fronte di letterina partita dalla Stazione di Morbegno per il
Cairo d'Egitto passando da Porto Said (bollo al retro) . Rispedita
dal Cairo ad Alessandria e da qui rimandata in Italia a Besozzo
(CO).
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1931 - Affrancatura
con impronta rossa per la tariffa Sindaci e aggiunta di francobollo
per il servizio espresso . Il servizio speciale doveva essere
affrancato con il francobollo specifico.
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1928 - Inviata
nel distretto senza affrancatura, è stata tassata per il
doppio del porto dovuto in partenza. |
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